
« Approfondiamo la figura di Frate Maria Allegra
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E però, pur ammettendo che P. Teilhard aveva aperto una strada, quella di una Teologia cosmica che sarebbe stata certo importante e metteva in relazione Cosmogenesi, Ortogenesi e Antropogenesi, per giungere al piano della Cristificazione universale; tuttavia, la stessa novità intuitiva, non relazionata alla teologia, portava a una serie di difficoltà per la pubblicazione del manoscritto, che sarebbe andato in mano a tutti: nel testo mancava una sintesi tra teologia e scienza.
Dal contenuto del manoscritto P. Allegra, si è detto,rimase affascinato; ma il colloquio gli permise di fare anche presente con schiettezza le sue non poche perplessità; e questo consentì ad entrambi di immergersi in quella discussione proficua sul Primato di Cristo, e che fece nascere, nella stima reciproca, una grande amicizia e induce anche noi, oggi qui, a soffermarci, come guidati da loro, su tale argomento cristologico di capitale importanza, specie in questi anni che seguono al Concilio e precedono il Giubileo del 2000.
Le affermazioni a sfondo evoluzionistico e poligenetico contenute nel testo, fa notare P. Allegra, non sembrano potersi conciliare con la visione biblica, paolina e giovannea, del Primato Assoluto di Cristo, a cui il gesuita approda attraverso una riflessione, che ha base scientifica ma non rigorosamente teologica, sull'evoluzione del mondo creato.
Che si guardi al Cristo come al punto di arrivo nel progresso della creazione universale, al punto Omega, è il positivo della intuizione speculativa del P. Teilhard, a cui i due testi Paolini sopra ricordati, che presentano Cristo "solidale col mondo", offrono la base biblica. Però, occorre ricordare che
"Nessuno è mai salito al cielo, se non il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo" (Giov 3, 13): è la discesa dal cielo in quanto Dio, per sposare la sorte dell'umanità ed entrare in possesso del creato, che geme senza di Lui e aspetta la redenzione e la rivelazione del Figlio di Dio.
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