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Frate Maria Allegra - Biografia

 

Frate Maria Allegra

« Approfondiamo la figura di Frate Maria Allegra »

4. Tutto ciò che fece Cristo circa la nostra Redenzione non aveva la stessa necessità che ebbe precedente Decreto di Dio (incarnarsi a prescindere dalle condizioni delle creature), che così aveva stabilito, e di conseguenza fu necessario che Cristo venisse soffrendo... Per questo molto gli dobbiamo. Infatti, l'uomo avrebbe potuto essere redento in modo diverso e tuttavia, per Sua libera volontà, ci volle redimere in tal modo, e pur potendo essere redenti in altro modo, ci redense soffrendo e morendo per noi. Perciò, per attirare noi al suo amore, come io ritengo, questo fece (ci redense soffrendo) in quanto volle che l'uomo tenesse ancora di più al suo Dio;
5. Dunque la Trinità SS. nessun aiuto relativo alla salvezza conferisce all'uomo pellegrino sulla terra, se non la offerta fatta sulla Croce da parte di Cristo, cioè da una persona massi mamente amata e di somma carità.

Alle affermazioni di Scoto occorrerebbe aggiungere la citazione di coloro, santi Padri e teologi, che nel corso della storia hanno meditato sul Primato di Cristo e sulla sintesi operata dal Francescano.

Soffermandosi sulla seconda tesi di Scoto, P Allegra così la commenta per il suo interlocutore: "Dio è l'Amore infinito; il Cristo è stato voluto da Dio Padre, perché essendo Egli l'infinito amore, è avido di amore infinito. Se tutta la creazione è bagnata nell'amore, se la creazione degli esseri intelligenti, oltre ad essere un atto di amore, è desiderio di ricevere amore; se questo amore sommo solo il Verbo Incarnato poteva renderlo a Dio-Carità.... in misura adeguata, infinita, degna del Padre,.. è necessario che il Cristo sia stato il primo ad essere voluto tra tutte le cose create, e che Questi sia il fondamento e la ragione del consigho dell'Eterno, che si dispiega e si attua nell 'universo.

Quella di P. Allegra, nel volume sul Primato e su Scoto, è una sintesi mirabile e integrale della dottrina su Cristo Punto Omega della storia, che illumina e commuove anche P. Teilhard.
A conclusione di questo breve excursus, piace citare il giudizio che il P. Gabriele esprime sul personaggio storico P. Teilhard, - spesso osannato, ma a volte anche eccessivamente sminuito -, con lungimirante chiarezza e umana comprensione: "Era un intuitivo e un mistico e, come mistico, assorto nel suo mondo interiore... sacerdote, poeta, pensatore, mistico... era e voleva essere considerato solo un pioniere.

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