Santa Elisabetta d'Ungheria

 

Cenni storici di Santa Elisabetta di Ungheria

Ultimi giorni di gloria (segue)

Poco dopo la sua morte, Padre Conrad scrisse un resoconto dettagliato della vita di Elisabetta, le sue virtù ed i miracoli, in vista dell'investigazione giuridica della Chiesa sulla sua santità.

La morte non bloccò gli atti di carità di Elisabetta verso i bisognosi. I miracoli che lei aveva nascosto durante la sua vita divennero manifesti a tutti coloro che invocarono la sua intercessione, soprattutto a coloro che pregavano presso la sua tomba. I rapporti in cui si mostravano i 130 miracoli attribuiti alla santa furono mandati a Roma per la sua canonizzazione.

Non solo gli ammalati furono guariti e tante difficoltà miracolosamente risolte, ma furono documentati anche miracoli di risurrezione, attribuiti a S.Elisabetta d'Ungheria. Questi testimoniano la sua stupefacente forza di intercessione e la sua grande compassione per i genitori che soffrono per la morte dei loro figli. In cinque casi attestati, i bambini furono restituiti alla vita grazie alle preghiere dei loro genitori rivolte a questa magnifica Santa, unite al voto di fare la carità in suo onore.

La Domenica di Pentecoste del 1235, solo quattro anni dopo la sua morte, Elisabetta fu canonizzata dal Papa Gregorio IX, in presenza della madre di Ludwig e dei due fratelli, dei suoi cari amici Guda ed Isentrude, di Walter di Varila, e dei suoi figli: Hermann di 14 anni, Sophia di 12 e Gertrude di 8.

Nella traslazione delle sue reliquie, nel 1236, giunse l’imperatore Federico, che posò la sua corona sulla sua tomba e disse: "Poiché non ho potuto incoronarla Imperatrice in questo mondo, almeno la incorono oggi come regina immortale nel regno di Dio."

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