Le origini della parrocchia
(parte 2/8)
Il 10 Aprile 1875 S. E. Rev.mo Mons. Benedetto Dusmet, Arcivescovo di Catania, benedisse ed aprì al culto il tempietto. Successivamente con atto notarile 16 marzo 1877, presso il Not. Distefano Grasso, il nominato prof. Can. Salvo Bruno fece donazione del terreno, figurato a parallelogramma, dove era costruita la Chiesa, all'Arciv. Dusmet come unico parroco della Diocesi.
Oggetto di premurose cure da parte dei signori fondatori e dei fedeli, la chiesetta reclamava, fra l'altro, un quadro della Vergine.
Allora il prelodato avv. Zappalà Spina invitò nel suo villino un ottimo pittore cittadino, - il Gandolfo -, e gli suggerì l'idea del quadro, quale oggi si venera nella nostra chiesa. Fece cioè coniare la Madonna di Raffaello , detta di « Foligno », ed ai suoi piedi fa dipingere una giovanetta, simbolo della nascente borgata, che offre il cuore a Maria, dalla quale viene porta un'ancora.
La dolce Signora dell' Amore, che in quel lembo di lava aveva voluto eretto un trono di grazia e costituirsi guardiana potente, volle premiare i devoti ogninesi, regalando loro una casa religiosa che ne assicurasse il culto.
Nel 1885-1886 tre Padri francescani: P. Domenico De Franco, da Catania, P. Francesco Longo da Mongiuffi, P. Francesco Torrisi da Trecastagni, costretti ad abitare per tanti anni fuori convento per la legge della soppressione degli Ordini Religiosi, unirono insieme i loro modesti risparmi e si accordarono a costruire una casa, dove trascorrere in fraterna unione gli ultimi anni della loro vita.
A questi poveri figli di S. Francesco, per realizzare il loro sogno, occorreva pure una chiesa. Non potendo edificarne una nuova, si presentarono fidenti al santo Arcivescovo Mons. Dusmet e gli chiesero la chiesetta della Madonna della Guardia, di recente costruita. Accolse ben volentieri il santo Prelato la domanda dei religiosi, e cedette incondizionatamente ed in perpetuo l'uso del tempietto ai religiosi, i quali, acquistato subito uno spezzone di terreno retrostante la chiesa; dai fratelli La Rosa, iniziarono i lavori per la costruzione del loro vagheggiato luogo di riposo, all'ombra della Madonna della Guardia.
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